Il greco antico non conosce il blu. Nei Poemi omerici il mare è descritto come viola o nero. I greci vedevano il blu, ma non ne conoscevano il nome: allo stesso modo che l’indaco e il ciano appaiono azzurri ai bambini, o come gli Inuit, che usano dieci parole per dire la neve.
È tutto finto, Nina, ogni separazione è finta a chi guarda per la prima volta, a chi confonde i punti nella linea, a chi non vede il cerchio e la circonferenza. La meraviglia è ignara delle sfumature, così Ulisse non distingue il fondo dalla superficie.
Antonio Perrone
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