Precipitai
nel terrore quando
realizzai che Tutto era Uno
che le stelle del mare erano specchio
delle stelle nel cielo e negli occhi
tu avevi le galassie gli eoni
immisurabili del cosmo. Fu
così che io caddi dalle somme vette
dell’ingegno lì dove mi avventavo
senza reti convinto che l’amore
fosse un gioco e che fosse in fondo
poca cosa sostare ogni tanto
lungo le morbide convalli dei
tuoi seni quando la terra sembrava
così in basso così lontana io
l’avevo posta per cercare un limite
che non aveva luogo la ennesima
chimera di una mente ormai malata
ossessionata dalle proprie fisime
inutili pensieri recidivi
fumo negli occhi fumo nella strozza
asfissia polmonare malattia
debolezza
e fu così che
io caddi
a un palmo dalle stelle e giù (giù a picco)
verso una rete che avrei capito
solo dopo
avevi messo tu
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